Semiramide, libretto, Stoccarda, Cotta, 1762

 AMORE E PSICHE
 ballo eroico
 
 
 PERSONAGGI
 
 PSICHE
 (la signora Nency)
 VENERE
 (la signora Toscany)
 FLORA
 (la signora Camille Veronese)
 LE GRAZIE
 (le signore Riccy, Malter e Blondeval)
 AMORE
 (il signor Lépy)
 TESIFONE
 (il signor Ballety)
 PRINCIPALI DEMONI
 (i signori Picq e Dauvigny)
 
 Truppa di demoni, seguito di Tesifone. Truppa di giuochi e di piaceri, seguito d’Amore e Venere. Truppa d’amoretti e di zefiri, seguito di Venere.
 
 
 TRATTO STORICO
 
    Fu Psiche figlia reale: l’immensa sua bellezza le attraea in folla gli adoratori. Suo padre, avendo consultato l’oracolo d’Apollo sopra il destino di questa principessa, gli fu risposto ch’ella non doveva aspirare a mortali imenei, ma che saria stata sposa d’un dio formidabile a tutti gli altri dei ed allo stesso inferno. Aggiunse l’oracolo che si dovea espor Psiche in abito e non funebre pompa nella somità di un monte sull’orlo di qualche precipizio. Vi fu ella appena esposta che sollevata dai zefiri fu da essi trasportata nel palazzo di Cupido che già l’adorava. La curiosità che Psiche ebbe poi di scoprire qual potesse essere il suo amante le fu cagione di mille tormenti. Amore per qualche tempo l’abbandonò ed ella rimase esposta a tutte le crudeli gelosie di Venere indispettita di vedersi da una mortale disputato il vanto della beltà. Finalmente Amore, dopo che Psiche ebbe molto sofferto, tanto s’adoprò che avendo mosso Giove a pietà e intenerita la madre istessa, fu Psiche fatta immortale ed accordatagli in isposa.
 
 SCENA PRIMA
 
 Rappresenta la scena un arido deserto con iscoscesa rupe nel fondo sopra di cui vedesi Psiche abbandonata: Amor la contempla e dà ordine a Zefiro di trasportarla nel suo palazzo.
 
 
 SCENA II
 
 Cambia la scena e rappresenta una sala del palazzo d’Amore, ornata di quanto può avere di più dilettevole la stessa voluttà. Nel fondo ed ai due lati vi saranno canapè coronati di baldacchinetti di fiori da’ quali penderanno cortine di vele rivoltate e sostenute da ghirlande.
 
    Psiche arriva sopra una nuvola portata da un gruppo di Zefiri. Vien servita da una schiera di ninfe che s’affollano ad abbellire il di lei acconciamento e fanno a gara di presentarle quanto di più raro e di più galante può l’arte immaginare. Insensibilmente sparisce il giorno. Amore s’accosta a Psiche che gioisce della sua felicità e s’abbandona ai trasporti del suo amante. Amor s’addormenta fra le di lei braccia. Essa spinta dalla curiosità lo lascia e va a cercare una lampada per poter conoscere il suo vincitore. La di lui beltà la sorprende: Amor si risveglia, le fa i più aspri rimproveri e l’abbandona per punirla della sua diffidenza.
 
 SCENA III
 
 Orrido deserto che offre su la sinistra la vista di una caverna fra le rupi e sul fondo quella del mare con un sol naviglio all’ancora.
 
    Esce Tesifone dalla caverna, spaventa Psiche, la prende e la strascina nel naviglio. S’alza una tempesta, i venti fanno muggire i flutti: d’ogni parte lampeggia, il ciel s’oscura, freme il tuono e paiono scatenati gli elementi, onde il naviglio alfine diventa miserabil giuoco della tempesta. Psiche semiviva invoca il suo amante: il naviglio si rompe contro uno scoglio e Tesifone seco strascina la sventurata Psiche.
 
 SCENA IV
 
 La scena si trasforma in un antro infernale colla veduta di una parte del fiume Acheronte.
 
    Psiche e Tesifon escono di sottoterra. Al loro arrivo nell’Inferno Psiche viene trascinata dalle Furie a una rupe di foco. Tutti i demoni la perseguitano e la spaventano e le furie soffiandole in volto un vapore infernale e fanno perdere la sua bellezza. Amore discende all’Inferno, incatena e disarma le Parche già sul punto di troncar il fil della vita della sua innamorata. Trionfa delle Furie, fa sorprendere i tormenti alle Danaidi, ai Tantali, agli Isioni, toglie alfine dalla morte e dall’Inferno l’oggetto della sua tenerezza.
 
 SCENA ULTIMA
 
 La scena rappresenta il palazzo di Venere. Vedesi questa sopra un trono di fiori coronato da un gran baldacchino. Stanno a’ di lei piedi le Grazie, i Giuochi e i Piaceri. Una truppa d’amoretti e di zefiretti sostiene tutte le ghirlande del baldacchino.
 
   Amore si mostra tutto spaventato per la bruttezza estrema di Psiche. Impegna Venere a renderle la primiera bellezza. Venere, intenerita dalle lagrime del figlio, acconsente alla sua domanda.
   Termina il ballo colle nozze di Amore e di Psiche che, resa immortale dagli Dei, viene nel numero loro collocata.
 
 Il fine